L’adolescenza è uno dei momenti più delicati e difficili della crescita di un individuo. E’ una fase dello sviluppo caratterizzata da cambiamenti sia fisici che psicologici importanti, i quali possono provocare stravolgimenti interiori ed esteriori e crisi necessari e funzionali affinché il giovane possa acquisire un’individualità e un’autonomia indispensabili per un sano sviluppo e quindi nell’adulto che sarà un domani.
Nell’adolescenza le emozioni prendono il sopravvento e portano il giovane ad agire più che a riflettere al fine di trovare sollievo ai disagi e frustrazioni interiori.
E’ una fase di passaggio, dall’essere bambini al diventare adulti, in cui il ragazzo in parte si sente già grande e cerca di prendere decisioni autonome, prova a mettersi alla prova, si confronta con i pari, i quali diventano il suo punto di riferimento e sovente va in conflitto con le figure genitoriali. Di contro, ha ancora bisogno di contenimento, funzionale ad acquisire maggiore fiducia e sicurezza in se stesso.
L’adolescente può, quindi, sperimentare delle difficoltà a sostenere sia le pressioni del proprio mondo interiore, sia quelle del mondo esterno. La difficile accettazione dei cambiamenti fisici e della propria immagine corporea e sociale possono portare l’adolescente a sperimentare una serie di disagi e malesseri e sviluppare una moltitudine di sintomi che coinvolgono la sfera emotiva e comportamentale. Tale sintomatologia può esplicitarsi nel calo del rendimento scolastico o rifiuto di andare a scuola, in comportamenti devianti o antisociali, nonché utilizzare sostanze (alcol, droghe). In alcuni casi il disagio si esprime attraverso somatizzazioni e dolori fisici, frequenti sono il mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa, oppure sotto forma di disturbi legati alla sfera ansiosa come gli attacchi di panico, i disturbi depressivi e i disturbi dell’alimentazione.
Proprio la difficile accettazione del suo corpo e della propria immagine possono portare l’adolescente a sviluppare disturbi alimentari o ad assumere condotte autolesive che nel suo immaginario gli restituiscono sicurezza in se stesso e desiderabilità sociale. Sovente gli adolescenti mettono in atto comportamenti rischiosi come ad esempio i comportamenti sessualmente promiscui o atti di autolesionismo producendosi tagli, bruciature della pelle o perforazioni tramite punteruoli o strumenti appuntiti simili.
Di fronte a tali segnali, difficilissimi da affrontare in famiglia, può essere indispensabile rivolgersi ad uno specialista che aiuti il ragazzo e la famiglia nella comprensione e nella gestione del disagio.
Un intervento tempestivo è fondamentale al fine di evitare che tale sintomatologia e atteggiamenti si cronicizzino, si strutturino in modalità di difesa radicate.
Il mio approccio terapeutico all’adolescente consiste nel lavorare insieme al ragazzo e osservare i sintomi che esprime, dare quindi spazio alle emozioni che sperimenta e sovente subisce al fine di comprendere e chiarire i disagi e le problematiche di cui è portatore. L’obiettivo terapeutico è quello di aiutare il giovane ad individuare le risorse e le strategie necessarie per superare le proprie difficoltà.
Attraverso l’approccio cognitivo – comportamentale sollecito nel ragazzo una maggiore consapevolezza dei propri pensieri, emozioni e comportamenti disfunzionali. Il dare spazio alle emozioni, la conoscenza di alcuni processi interiori, cognitivi, quali i pensieri e gli agiti che ne conseguono, sollecita nel giovane la possibilità di scegliere e adottare modalità più funzionali e adattive.