L’ansia è una condizione fisiologica utile in molte circostanze della vita, è utile a proteggere l’individuo dai rischi, dai pericoli e permette di mantenere uno stato di allerta e migliorare le prestazioni.
Tale condizione è insita nell’uomo e lo accompagna da sempre, in un lontano passato in cui questi era soggetto a possibili attacchi da parte di predatori e più in generale a pericoli diffusi. A quei tempi era certamente un’ansia “positiva”, fisiologica e funzionale che serviva da campanello d’allarme in un ambiente carico di minacce. Anche oggi tale stato può ugualmente essere considerato altrettanto funzionale, ovvero nelle occasioni in cui rappresenta una sollecitazione che muove la persona e che permette alla stessa di selezionare gli stimoli con maggiore attenzione e prontezza.
Tuttavia, l’ansia è anche uno stato caratterizzato da una sensazione di paura non connessa ad alcuno stimolo specifico, contraddistinto da apprensione e preoccupazione. Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un conflitto interiore. L’ansia intesa come stato emotivo disfunzionale, o meglio condizione patologica, da quello funzionale, differisce per l’intensità, la durata e soprattutto per la qualità del vissuto. Quest’ultimo stato, per chi lo esperisce, si caratterizza per i sentimenti di costrizione, più precisamente la sensazione di essere come in trappola, senza una via d’uscita.
L’ansia è considerata quindi un disturbo quando:
- si manifesta in momenti inappropriati
- è eccessiva rispetto alla situazione che ci troviamo a fronteggiare
- si manifesta spesso o dura troppo a lungo, al punto che fare la cosa più semplice può diventare uno sforzo enorme (parlare in pubblico, sostenere un esame, andare ad un appuntamento o ad una festa…)
- invade la qualità di vita della persona, ovvero è talmente intensa e duratura da interferire con le normali attività di un individuo.
I disturbi d’ansia più diffusi sono:
- Disturbo di panico (attacco di panico) con o senza agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzato
- Ansia o fobia sociale
- Fobie specifiche
Le caratteristiche che contraddistinguono l’ansia e i disturbi d’ansia sono:
- pensieri di natura ansiogena (farò una figuraccia, non sarò all’altezza, mi sentirò male…)
- stati emotivi (paura, timore, ansia)
- sensazioni corporee alterate (tensione muscolare, respirazione veloce, battito cardiaco accelerato, sudorazione profusa, sensazioni di svenimento, vertigini…)
- modificazione di comportamenti (agitazione, aumento/diminuzione appetito, riduzione o variazione della qualità del sonno , evitamento di certe situazioni…).
Accade spesso che si instauri un circuito di ansia e tensione crescente, perché ognuna di queste reazioni influenza l’altra facendo crescere progressivamente l’ansia e rinforzi il processo stesso.
Quando i sintomi dell’ansia persistono per un periodo di tempo lungo e ripetuto parliamo di Disturbo di Ansia Generalizzato (GAD), se invece ci sono picchi di panico brevi, improvvisi e intensi si tratta del Disturbo di Panico (con attacchi di panico), se invece vi è una marcata e intensa paura o ansia relative a situazioni sociali in cui l’individuo è esposto al possibile esame (valutazione negativa) degli altri si parla di Fobia Sociale, mentre se la persona sperimenta paura o ansia marcate nei confronti di un elemento specifico, sempre presente e spesso irrazionale rispetto alle paure comuni ci si riferisce ad una Fobia Specifica, in questo caso la paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici che possono essere definiti lo stimolo fobico.
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