PSICOSI E  DISTURBI DELLO SPETTRO DELLA SCHIZOFRENIA - Nicoletta Dezi
PSICOSI E  DISTURBI DELLO SPETTRO DELLA SCHIZOFRENIA

La psichiatria attuale definisce le psicosi come un gruppo eterogeneo di disturbi, in cui si riscontra una grave alterazione dell’equilibrio psichico dell’individuo, con compromissione dell’esame di realtà. I sintomi psicotici possono essere ricondotti fondamentalmente a tre categorie: disturbi di forma del pensiero, disturbi di contenuto del pensiero e disturbi della sensopercezione.

  • disturbi di forma del pensiero: alterazioni del flusso ideativo fino alla fuga delle idee e all’incoerenza, alterazioni dei nessi associativi come la tangenzialità, risposte di traverso, passaggi da un argomento all’altro senza alcun nesso logico;
  • disturbi di contenuto del pensiero: ideazione prevalente o delirante;
  • disturbi della sensopercezione: allucinazioni uditive (a carattere imperativo, commentante, denigratorio o teleologico), visive, olfattive, tattili, cenestesiche, gustative.

CARATTERISTICHE CHIAVE CHE DEFINISCONO I DISTURBI PSICOTICI

Deliri

I deliri sono convinzioni fortemente sostenute, inattaccabili alla critica, ovvero che non sono passibili di modifica alla luce di evidenze contrastanti. Il loro contenuto può comprendere una varietà di temi.

Alcuni esempi sono: i deliri di persecuzione (cioè la convinzione di poter essere oggetto di aggressioni, danneggiamenti, molestie da parte di un individuo, di una organizzazione  o di un gruppo); i deliri di riferimento (cioè la convinzione che certi gesti, commenti, stimoli ambientali e così via siano diretti a sè stessi); i deliri di grandezza (cioè quando un individuo crede di avere eccezionali capacità, ricchezza o fama); i deliri erotomanici (cioè quando un individuo crede erroneamente che un’altra persona sia innamorata/o di lui/lei); i deliri nichilistici (che comportano la convinzione che si verificherà un evento catastrofico); i deliri somatici (i quali concentrano l’attenzione su preoccupazioni che riguardano la salute e il funzionamento degli organi).

I deliri sono considerati bizzarri se sono chiaramente non plausibili e non sono comprensibili a pari appartenenti alla stessa cultura e non derivano da esperienze di vita ordinarie. I deliri che esprimono una perdita di controllo sulla mente e sul corpo sono generalmente considerati bizzarri; questi comprendono la convinzione che i propri pensieri siano stati “rimossi” da alcune forze esterne (furto del pensiero), che pensieri estranei siano stati introdotti nella propria mente (inserzione del pensiero), oppure che il proprio corpo o le proprie azioni siano sotto il controllo o l’influenza di qualche forza esterna (deliri di controllo). Un esempio di delirio bizzarro è la convinzione che una forza esterna abbia rimosso i propri organi interni e li abbia sostituiti con gli organi di qualcun altro senza lasciare ferite o cicatrici. Un esempio di delirio non bizzarro è la convinzione di essere sotto sorveglianza della polizia, nonostante la mancanza di prove convincenti. 

Allucinazioni

Le allucinazioni sono esperienze simil-percettive che si verificano senza uno stimolo esterno. Sono vivide e chiare, e si presentano con il pieno impatto e la forza delle percezioni normali e non sono sotto il controllo volontario. Esse possono presentarsi in qualsiasi modalità sensoriale ma le allucinazioni uditive sono le più comuni nella schizofrenia e nei disturbi correlati. Le allucinazioni uditive si presentano solitamente come voci, familiari o non familiari, le quali vengono percepite come distinte dai propri pensieri.

Pensiero disorganizzato (eloquio)

Il pensiero disorganizzato, detto anche Disturbo Formale del Pensiero, è tipicamente dedotto dall’eloquio dell’individuo, il quale può passare da un argomento all’altro (deragliamento o allentamento dei nessi associativi) senza nessi logici, oppure a rispondere in modo non del tutto pertinente alle domande, dunque le risposte possono essere correlate in modo marginale o completamente non correlate (tangenzialità).

Raramente l’eloquio è così disorganizzato da non rendere comprensibile il discorso. Poiché una disorganizzazione lieve dell’eloquio è comune e non specifica, i sintomi devono essere sufficientemente gravi da compromettere in modo consistente la comunicazione efficace.

Comportamento motorio grossolanamente disorganizzato o anormale (compresa la catatonia)

Il comportamento motorio grossolanamente disorganizzato o anormale può manifestarsi in molteplici modalità: dalle movenze tipiche dell’infante sino all’agitazione più imprevedibile. Tra le varie sfaccettature rientra anche la Catatonia

Il comportamento catatonico è una marcata diminuzione della reattività all’ambiente. Ciò può variare dalla resistenza a istruzioni impartite (negativismo), al mantenere una postura rigida, inappropriata o bizzarra fino alla completa mancanza di risposte verbali e motorie (mutismo e stupor). 

Sintomi negativi

I sintomi negativi sono associati a una riduzione o assenza delle normali capacità. 

Tali sintomi sono preminenti tanto nella Schizofrenia quanto negli altri Disturbi Psicotici

Nella Schizofrenia due sintomi sono particolarmente significativi: diminuzione dell’espressione delle emozioni (comprende la riduzione nell’espressione delle emozioni facciali, del contatto visivo, dell’intonazione dell’eloquio – prosodia – e dei movimenti delle mani, testa e volto), oppure una diminuzione delle attività finalizzate volontarie spontanee (abulia).

Altri sintomi negativi possono essere: l’alogia (si manifesta con una diminuzione della produzione verbale); l’anedonia (si esprime nella diminuzione della capacità di provare piacere da stimoli positivi o una degradazione del ricordo del piacere precedentemente provato). Infine l’asocialità (si riferisce alla mancanza di interesse nelle interazioni sociali), spesso associata all’Abulia.

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