ANORESSIA NERVOSA - Nicoletta Dezi

La caratteristica principale di questo disturbo del comportamento alimentare, per le persone che ne sono affette, è un’intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, tale paura solitamente non è alleviata dalla perdita di peso, pertanto la preoccupazione per l’aumento dello stesso può crescere anche se questo diminuisce. Tali soggetti possono non riconoscere o non accettare la paura dell’aumento di peso.

Perché si possa fare una diagnosi di Anoressia Nervosa, debbono essere presenti tre caratteristiche essenziali: 

  • una persistente restrizione nell’assunzione di calorie 
  • un’intensa paura di aumentare peso o di diventare grassi, o ancora un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso 
  • la presenza di una significativa alterazione della percezione di sé relativa al peso e alla forma del corpo 

In queste persone, la percezione e il significato attribuiti al peso e alla forma del corpo sono distorti; alcuni individui si sentono globalmente in sovrappeso, altri ammettono di essere magri, tuttavia sono ancora convinti che alcune parti del corpo, solitamente l’addome, i glutei e le cosce siano “troppo grasse”. Diverse sono le modalità comportamentali che fanno seguito a tali percezioni, quali la messa in atto delle più disparate tecniche per valutare dimensioni e peso corporei, compreso il pesarsi di continuo, il misurare ossessivamente parti del corpo e l’uso persistente dello specchio per controllare le zone corporee percepite come “grasse”.

Il sintomo chiaramente più visibile di questi individui, solitamente donne, è l’estrema magrezza. Caratteristiche di questo disturbo sono le manifestazioni comportamentali messe in atto dalle persone che ne sono affette, ovvero, il vomito autoindotto e uso improprio di lassativi, diuretici ed enteroclismi.

Nelle persone con anoressia nervosa i livelli di autostima sono altamente influenzati dalla percezione della forma e del peso del corpo. Per i soggetti anoressici, il digiuno forzato determina un notevole aumento del senso di autocontrollo e quindi il livello di autostima.

La perdita del peso viene spesso considerata come una conquista ragguardevole e un segno di straordinaria autodisciplina, mentre l’aumento di peso viene percepito come un’inaccettabile mancanza di autocontrollo. Nonostante alcuni individui con questo disturbo possano accettare di essere magri, sovente, non riconoscono le gravi implicazioni mediche del proprio stato di malnutrizione e raramente appaiono preoccupati per il dimagrimento in sé. Caratteristica di questa psicopatologia è la mancanza di consapevolezza da parte della persona del problema o la totale negazione dello stesso.

Alcuni soggetti possono mostrare evidenti manifestazioni ossessivo – compulsive, la maggior parte presenta polarizzazione ideativa sul cibo, alcuni collezionano ricette o ammassano cibarie, altri mediante la pulizia o rituali di lavaggio. Lo studio dei comportamenti associati ad altre forme di digiuno suggerisce come ossessioni e compulsioni correlate al cibo possano essere esacerbate dalla denutrizione.

Altri elementi distintivi, talora associati all’anoressia nervosa, comprendono la preoccupazione di mangiare in pubblico, sentimenti di inadeguatezza, un forte desiderio di tenere sotto controllo l’ambiente circostante, rigidità mentale, ridotta spontaneità sociale ed espressività emotiva eccessivamente repressa. Sempre sotto il profilo psicologico si annoverano: un confronto continuo e compulsivo con le altre persone, un forte bisogno di controllo, sentimenti di colpa quando si mangia qualcosa di gustoso e buono, paura dei propri bisogni, odio per se stesse/i, avarizia, a volte anche comportamenti autolesivi.

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